SAN GREGORIO D’IPPONA – L’amministrazione che rappresento dissente in maniera chiara la decisione di sopprimere il III° Circolo Didattico. Disconosco le motivazioni che hanno portato a decidere in tale senso. Il dimensionamento scolastico in atto, visto il particolare momento storico che gli Enti pubblici stanno attraversando, per essere credibile dovrà conseguire quelle azioni necessarie per una maggiore efficienza, efficacia ed economicità dell’offerta didattica, parametri importanti da considerare nelle scelte da intraprendere. E’ mortificante sapere che un Circolo storico come il “De Amicis” viene soppresso senza considerare quelli, che a mio avviso, costituiscono i punti di riferimento di una valutazione il cui valore principale doveva tenere in considerazione i risultati raggiunti nei diversi territori di appartenenza in questi anni. In altre parole mantenere in primis quelle direzioni che hanno saputo creare delle strutture che attraverso l’ottimizzazione delle risorse umane in sinergia con gli enti locali di appartenenza hanno permesso di raggiungere traguardi importanti.
Per quanto mi riguarda non si può consentire di smantellare un circolo che ha contribuito ad azzerare l’abbandono scolastico facendo incrementare le iscrizioni e quindi recuperando la fiducia delle famiglie nei confronti del corpo docente in un territorio le cui problematiche sono ben note. Noi non chiediamo direzioni didattiche da mantenere a tutti i costi, noi chiediamo che il punto di partenza deve essere costituito proprio da quei Circoli che si sono distinti per aver saputo creare le condizioni di una seria programmazione con risultati tangibili e non mantenere a tutti i costi altre direzioni o crearne delle nuove che magari dal punto di vista organizzativo e programmatico avranno, o già hanno, delle difficoltà a Mettere al centro le capacità organizzative ed innovative di insegnanti e dirigenti, lancia una sfida al futuro, come stanno facendo altre decine di realtà sparse in tutta Italia, che come noi hanno deciso di riorganizzare il proprio assetto scolastico uniformandosi alle indicazioni per mantenere una migliore offerta didattica. L’esito della proposta formulata va in direzione opposta e contraria a tutto ciò. E tanto più grave è questo comportamento se si pensa che in precedenza la Giunta Provinciale aveva invece avallato la scelta del nostro Comune, come accade solitamente in questi casi, ove si lascia ampia discrezionalità proprio ai Comuni, autentici detentori degli interessi cittadini, salvo rare eccezioni frutto di situazioni confuse e palesemente forzate.
La virtuosità conseguita negli anni del III° Circolo Didattico deve servire in maniera prioritaria a privilegiare scelte più oculate che, se ben ponderate, porteranno senz’altro a considerare positivamente l’innegabile valore dell’offerta formativa messa a disposizione dell’utenza in un contesto di complessa gestione, dovuta alla disomogeneità delle condizioni sociali e culturali della popolazione scolastica governata. Se c’è una cosa che è mancata nella riorganizzazione della rete scolastica è, a mio parere ma anche dei docenti e delle famiglie, proprio il buon senso, con la conseguente penalizzazione del Circolo stesso a vantaggio di altre realtà già abbondantemente dimensionate. A questo punto è auspicabile, una riconsiderazione di tutti quegli elementi a favore di un equo accorpamento, che eviti disagi alla popolazione scolastica e restituisca quella serenità necessaria ad un sempre più proficuo svolgimento dei compiti istituzionali della Scuola.