ROSARNO – La replica dell’assessore Michele Fabrizio non solo è contraddittoria, ma ha il merito di negare l’evidenza. Da una parte si afferma, mentendo, che le foto non sono vere ma di “repertorio” e che l’amministrazione respinge l’accusa. Poi, contraddicendosi, immediatamente dopo, afferma che “l’area interessata dall’incendio della spazzatura, evento per la verità non nuovo alle cronache cittadine, non ricade in proprietà comunale, ma è di competenza dell’Asi; è tuttavia l’amministrazione è già periodicamente intervenuta”, ed ancora “ed un ultimo ed ennesimo intervento è già stato calendarizzato per la giornata di domani del 29 agosto”. Quindi, ammissione dei fatti e di quanto segnalato da Grande Sud. In ogni caso, all’assessore Fabrizio ed all’intera amministrazione si mettono a disposizione le foto scattate il 27.8.2013, alle ore 16:04-16:20 e portanti i numeri da 6757-6774, a comprova che non trattasi di “foto di repertorio”. Ed, ancora, per completezza di allegano e si mettono sempre a disposizione di chi vorrà visionarle le foto scattate il 29 agosto, alle ore 9.56, portante i numeri da 6775-6781, comprovanti il parziale intervento del Comune di Rosarno, che ha raccolto due cumuli, lasciando gli altri in loco.
Precisato ciò, Grande Sud si chiede: 1. Chi ha potuto scaricare con dei camion la spazzatura in tale sito? 2. Per quale ragione non vi è stata alcuna segnalazione alla competente autorità ed il Comune ha provveduto più volte ad eseguire la raccolta; 3. Perché non si è tentato di scoprire l’autore di tale disastro ambientale (l’incendio immette nell’area pulviscolo e forse anche diossina dannosi alle persone); 4. Chi aveva interesse a caricare la spazzatura su un camion e poi scaricarla in tale zona? Sono risposte che, certamente, meritano adeguate risposte nell’interesse dell’intera collettività e per evitare ulteriori danni alle persone ed all’ambiente ed anche alle casse comunali. Ma, sembra che di tutto ciò nulla interessa all’amministrazione comunale che continua candidamente a mentire ed a negare l’evidenza. Come nel passato allorquando è stata asportata la legna degli alberi della Frazione Bosco, quando sono stati tagliati gli ulivi secolari del Parco Archeologico cercando di nascondere il tutto con un incendio devastante ed infine il consumo impensabile ed irresponsabile dell’acqua, che ha appesantito le casse comunali e, naturalmente, i costi della stessa. Ebbene, anche su tali rilevanti questioni l’amministrazione ha fatto finta di non vedere e, comunque, ha sminuito la valenza grave degli stessi. Una legalità che ancora una volta appare solo affermata e decantata.