SAN FERDINANDO – L’Associazione “San Ferdinando in Movimento” accoglie con soddisfazione l’esito dell’adunanza romana del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Il Consiglio ha rincarato la dose rispetto alla decisione già presa nel 2010, quando dichiarò il progetto del rigassificatore carente sotto il punto di vista, in particolare, degli studi relativi alla sicurezza sismica dell’impianto. Per chi da anni si batte contro questa opera scellerata, ciò rappresenta la dimostrazione della veridicità delle motivazioni da noi addotte nell’interesse esclusivo della collettività, del territorio e del bene comune, e una risposta chiara a coloro che fino a oggi, al contrario, hanno sposato solo propositi speculativi di devastazione della nostra immolata zona, al soldo dell’impresa colonizzatrice di turno. Certamente stupisce come il CSLLPP riesca, di volta in volta, con decisioni tecniche e imparziali, a demolire pezzo per pezzo le autorizzazioni concesse dall’ente o dal ministero di turno (non si dimentichi che l’ultimo decreto autorizzativo era stato firmato in febbraio, e tuttora non pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, tenendo fede all’assenza totale di trasparenza che accompagna il progetto fin dalla sua nascita), che a questo punto dobbiamo ritenere più attenti al mantenimento di chissà quale equilibrio politico sottostante, che alla tutela della vita dei cittadini governati. Non sono in alcun modo giustificabili i pareri positivi frettolosamente elargiti negli anni, frutto, nella migliore delle ipotesi, di negligenza e di ingenua, cieca fiducia nell’azienda proponente. Su quali elementi, ci domandiamo? Oggi quei “sì” appaiono privi del benché minimo barlume di buonsenso di fronte a quanto verbalizzato dal CSLLPP, il quale, per riprendere solo alcuni dei duri colpi da questo inferti al progetto, in merito all’impiego di alcuni strumenti antisismici necessari dichiara che “ […] non è chiaro se e come siano stati studiati i fenomeni di amplificazione locale e i fenomeni di liquefazione nel terreno di fondazione”, oltre alla manifesta e per certi versi incredibile “ […] mancanza di sufficienti elementi descrittivi delle analisi svolte, che possano rendere possibile un compiuto parere sulla fattibilità di questi manufatti”. Ma viene messa in dubbio la scelta stessa della localizzazione del rigassificatore, ritenendosi infatti l’assemblea “ […] dell’avviso che sia opportuno richiamare l’attenzione sulla scelta di realizzare un impianto di questo tipo in una delle aree a maggiore rischio sismico del territorio italiano e nella quale sono particolarmente severi gli effetti del sisma nella porzione di sottosuolo interessata dalle opere”. Quello che adesso è auspicabile è la ferma opposizione a questo investimento scellerato e inutile da parte della popolazione, e ancor di più da parte dei Sindaci dell’area, fino alla Provincia e alla Regione che oggi si sono mantenute in un comodo limbo di incertezza, per assumere una posizione univoca, inequivocabile e definitiva di netta e assoluta contrarietà a tutte le opere dannose per il territorio. Il pensiero va in questo caso anche alle associazioni che da lungo tempo continuano a opporsi coraggiosamente alla centrale a carbone di Saline Joniche.
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Rigassificatore, l’Associazione “San Ferdinando in Movimento” soddisfatta della decisione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici23/06/2012 | Ass.ne San Ferdinando in Movimentio | comunicato