CINQUEFRONDI – Ci chiediamo cosa vogliono dire gli amministratori con quella risposta all’Edicola di Pinuccio (che risposta non è). E’ precisamente quanto accade in Consiglio Comunale, dove alle nostre domande si risponde con comizi e accuse e mai nel merito delle questioni, non e’ possibile tollerare tutto questo da chi rappresenta le Istituzioni.
Non è possibile che ogni volta che qualcuno si “permette” di criticare gli amministratori debba essere accusato, offeso ed etichettato. Cosi come siamo stanchi, ma davvero stanchi, di sentire come giustificazione del tutto la frase “siamo una classe dirigente giovane e coesa”, anche perchè l’essere giovane aggrava la questione, perchè questo dovrebbe portare ad essere innovativi, ad essere disponibili al dialogo ed al confronto e principalmente ad essere dinamici e volenterosi nel fare ed invece siamo di fronte ad un’amministrazione giovane solo anagraficamente ma vecchia, molto vecchia nel modo di fare, nell’idea che chi ha vinto “comanda” e nell’idea che chi amministra non deve mai essere criticato.
Ci dicano invece, che poi era la questione vera, che fine ha fatto il fregio con la scritta MUNICIPIO, questo e solo questo doveva fare una classe dirigente, rassicurare tutti e spiegare i fatti e non invece offendere e colpire chi legittimamente chiedeva spiegazioni. Il vecchio municipio è stato già deturpato all’interno in passato da scelte scellerate ed oggi si vuole definitivamente “cancellarlo” anche all’esterno, noi riteniamo che la storia non si possa cancellare, ma che vada rispettata e protetta.
Sulla faziosità dell’Edicola, vorremmo solo ricordare che anche in passato (con altre amministrazioni) l’Edicola aveva fatto critiche ed inchieste (ad esempio sulla villa comunale, campo sportivo) ed esponenti autorevoli dell’attuale amministrazione all’epoca commentavano promettendo grandi cambiamenti e non esitavano a definire l’Edicola di Pinuccio uno strumento di democrazia, ma oggi che al governo ci sono loro le critiche non sono piu’ strumento di democrazia ma di faziosità, perchè probabilmente la democrazia, secondo questi signori, finisce “ai loro piedi”.
Ai volontari dell’Edicola di Pinuccio tutta la nostra sincera solidarietà ed il nostro incoraggiamento ad andare avanti come strumento libero di comunicazione, partecipazione e critica.