ROSARNO – L’amministrazione comunale di Rosarno condanna il gesto criminale della scorsa notte ai danni dell’autovettura di Giuseppe Scandinaro, presidente del circolo Arci di Rosarno ed esponente della sinistra rosarnese. Una ferma condanna da parte nostra ad un gesto vile contro una persona che si è sempre spesa per la nostra città, in politica ed all’interno di quella Casa del Popolo che lo ha visto protagonista di tante battaglie a fianco dei lavoratori. Il ricorso alla violenza come forma di sopraffazione, costituisce il metodo utilizzato per intimorire chi si adopera, nella legalità, per la crescita della nostra comunità. Siamo convinti che i cittadini di Rosarno troveranno la forza necessaria per reagire a tutte le forme di violenza e prepotenza e riaffermare per Rosarno il ruolo di città laboriosa ed onesta.
REGGIO CALABRIA – A pochi giorni dall’intimidazione nei confronti del sindaco di Benestare Rosario Rocca, apprendo con profondo rammarico dell’ennesimo atto vile e criminale ai danni di un giovane e onesto amministratore calabrese. Il presidente del circolo Arci di Rosarno Giuseppe Scandinaro ha subito nella notte di giovedì scorso un’azione vigliacca e inqualificabile, che va fermamente condannato. Da consigliere comunale e attivista politico, Peppe ha sempre operato con abnegazione per il bene del nostro territorio, spendendo tutto se stesso nella promozione dei valori fondanti della nostra comunità, e a lui e alla sua famiglia va tutta la mia solidarietà e l’incoraggiamento a non arrendersi. La mia vicinanza e tutto il mio sostegno vanno inoltre all’amministrazione comunale, baluardo di trasparenza e coraggio in un paese storicamente vittima dell’attacco sistematico della ndrangheta, e al circolo Arci, protagonista di tante battaglie a favore della legalità e della libertà. Per queste ragioni Invito le forze dell’ordine e la magistratura a mettere in atto le azioni necessarie a far chiarezza su questi ignobili gesti, a tutela non solo degli amministratori colpiti, ma delle comunità che vivono quotidianamente nella paura, per impedire che i responsabili, come troppo spesso accade, rimangano impuniti.