GIOIA TAURO – Quanto accade è paradossale perché, mentre in queste ore la provincia continua a coordinare, con buoni risultati, la drammatica vicenda dei lavoratori di Pianambiente (saliti sul tetto della costruenda caserma a Gioia Tauro e forse, stavolta, arriveranno i salari), la Regione cronicizza la sua assenza nella gestione dell’emergenza migranti sbattendo, come di consueto, la porta in faccia ai sindaci e alle popolazioni della Piana. Vogliamo mettere in evidenza la difformità dei comportamenti tra Regione e Provincia per riconoscere che, al tavolo dei migranti, tenutosi in prefettura, il presidente Raffa ha dato il massimo della disponibilità; questo aspetto, per la Cgil, è sostanziale e testimonia, essendo entrambi gli enti, dello stesso colore politico che il nostro chiamare a responsabilità la Regione non è affatto ideologico ed è fuori da ogni strumentalizzazione. Da tempo, insieme ai sindaci e molte altre associazioni, lanciamo un grido forte di allarme sulla tenuta della gestione del sistema di accoglienza che, in questi anni, seppur non strutturalmente definitivo, era riuscito a dare po’ di dignità ai ragazzi africani e a prevenire il degenerare e l’accumularsi delle tensioni che nascono dalle difficoltà di convivenza.
Perciò, a supporto di un intervento rapido e in concomitanza con l’aggravarsi dell’emergenza, nei giorni scorsi, si è svolta anche un’importante iniziativa a Rosarno della Flai-Cgil che , constatate le gravità delle condizioni, ha visto intervenire la segretaria nazionale della Cgil, Serena Sorrentino, che ha scritto alla ministra Cancellieri una preoccupata lettera di denuncia. Questi odierni, però, sono momenti di vera tensione in cui sale la preoccupazione per l’aggravarsi delle condizioni climatiche e per la decisione del sindaco di San Ferdinando di chiedere la chiusura della struttura di accoglienza. Non possiamo diventare complici di una situazione ancor più drammatica di quella degli anni precedenti e soprattutto non consentiremo a nessuno di rendere vani gli sforzi che tutti sindaci, associazioni e sindacati abbiamo fatto verso il riconoscimento della dignità umana. Nei prossimi giorni, in assenza di risposte, saremo costretti a mettere in campo e sostenere iniziative, anche eclatanti, di lotta.