ROSARNO – Autodefinendosi “Attori positivi” della rinascita di Rosarno i partiti di maggioranza rosarnese, appaiono degni di una magistrale interpretazioni di un atto delle nostre rinomate compagnie di teatro popolare. Elogiano la passata amministrazione Lavorato (non la propria) che, in dieci anni, ha sortito il solo effetto di regalarci ruderi incompiuti, di aver smembrato la memoria storica della nostra cittadina e di aver imposto al paese un Piano regolatore “chiaroveggente” poiché prevedeva lo spopolamento dei cittadini residenti e, non lo sviluppo di un Paese, che è divenuto l’ultimo della provincia e non solo per posizione geografica. Hanno ereditato una situazione “disastrata” addebitandola al centrodestra, che ha amministrato si e no quattro anni in totale dopo i “gloriosi dieci” e stranamente non fanno menzione di aver preso le redini del comune dopo due lunghi anni di gestione commissariale e, nonostante le nostre richieste, non hanno mai inteso palesare nel loro riscontro l’operato di questi ultimi. Un amministrazione si legge nella nota che ha ridato “dignità” a Rosarno. Cosa si intende per dignità?
L’essere stati estromessi alla partecipazione sulle decisioni europee, dello sviluppo economico del Porto di Gioia Tauro e dell’area circostante? L’essere stati estromessi alla partecipazione dell’esposizioni dei reperti dei siti archeologici in ambito europeo, per favorirne lo sviluppo turistico-culturale? L’aver lasciato all’incuria e all’abbandono totale le strade cittadine e le siepi, ed essere stati silenti al problema e alla disperazione dei 130 padri di famiglia licenziati dal fallimento della Ce.Di. Sisa? Si ridà forse dignità a un paese, creando ghetti, tendopoli e baraccopoli, spendendo due anni di tempo a fronteggiare un problema di immigrazione, peraltro non risolto e incancrenito, tralasciando le necessità e i bisogni dei cittadini che non vedono ascoltato il loro grido di disperazione? “impoveriti dal centrodestra” sembra essere la giustificazione di questa (dis)amministrazione; è una frase che suona ad effetto, urlata da un malato terminale, legato ad una macchina artificiale (un singolo consigliere), creando il paradosso che non si accorgono di rimanere in vita grazie proprio a questo ex assessore di quel “centrodestra” che a loro dire ha provocato i gravissimi guasti di Rosarno.
Bisogna avere una buona dose di “ipocrisia” e invece di mascherarla non si accorgono di metterla spudoratamente in evidenza. Riguardo al rigassificatore, Il sindaco e la maggioranza dimentica di fare parte di una compagine politica assai vicina alla segretaria generale della Cgil, favorevole alla realizzazione dell’opera. Inoltre, anche se ad oggi il comune di Rosarno non ha diritto ad esprimersi sulla concessione demaniale presso l’autorità portuale, è altrettanto vero che a suo tempo il primo cittadino non presenziò la conferenza dei servizi del gennaio 2011 per la variante del piano regolatore Asi, propedeutica alla votazione attuale. Infine dato che si parla di trasparenza, non possiamo che essere d’accordo, hanno la grande capacità di far passare gli “assassinati” per “suicidati” (vedi ex Assessore Brilli) e siamo ancora in attesa di sapere le motivazioni politiche della mancata assegnazione dell’assessorato vacante. Fratelli d’Italia, consiglia caldamente al sindaco di rassegnare le dimissioni, prima che qualcuno della sua stessa compagine, gli rifili un tiro di… Saccomanniana memoria.