ATENE – Preg.mi Commissari e Governatore della Calabria, di recente ho visitato l’ospedale di Polistena (Reggio Calabria), che mi ha fatto subito impressione, nonostante l’operatività e buona volontà del personale rimasto. Come sappiamo, il sistema di emissione e gestione della moneta comune ha prodotto un indebitamento pubblico insostenibile, assieme alle misure salva-Stati concepite nell’ambito di organismi non elettivi, riconducibili alla sfera del privato. Come già riassunto in mie interrogazioni parlamentari, per via del Patto di stabilità e poi del Trattato di Lisbona sono stati operati tagli lineari – sempre più demolitivi – ai servizi pubblici; specie nella sanità, con aumento dei rischi per pazienti e personale del settore. Oggi l’articolo 32 della Costituzione è subordinato al «pareggio di bilancio», introdotto con la modificazione, immediata e silenziosa, degli articoli 81 e 97, avvenuta in una fase di forte shock per il Paese, prodotto dalle impennate dello spread, dalla paura della crisi, dall’inusuale sostituzione di un Governo repubblicano e dal declassamento del cd. «rating», a quanto pare per fini speculativi e assieme illeciti. L’effettivo sblocco del cd. «turn over» del personale sanitario è fortemente condizionato dalle politiche di rigore imposte in seguito ai ricordati accordi; corroborate da un disagio, diffuso e viepiù gravoso, cagionato dall’aumento del debito pubblico, meccanicamente destinato a salire; ragione per cui il popolo della Grecia ha ieri espresso un voto contrario al riassunto sistema monetario.
Ciò premesso, Vi chiedo di intervenire, ciascuno per le proprie competenze – in rappresentanza dell’Asp, del Governo e della Regione Calabria –, sui problemi dell’ospedale di Polistena che articolerò qui di seguito, invitandoVi anche a relazionarVi coi Ministeri dell’Economia e della Salute, responsabili del futuro della sanità calabrese. Vi richiamo alle Vostre responsabilità, sul presupposto giuridico – fondato sulla preminenza dell’art. 32 Cost. rispetto agli artt. 81 e 97 Cost. – che è gravemente illecito l’attuale smantellamento della sanità funzionale a obiettivi contabili (im)posti al di fuori della sovranità popolare (art. 1 Cost.) e promanante da sue limitazioni operate senza condizioni di parità con gli altri Stati – Regno Unito –, in palese violazione dell’art. 11 della Costituzione.
In primo luogo non si può consentire che, come verificato di persona, permanga il problema dell’indisponibilità di ambulanze adeguate; quelle in uso sono poche e vetuste. E vanno preservati soprattutto i bambini; anche, per esempio, con la presenza permanente di un’ambulanza attrezzata per il trasporto neonatale, specialista compreso. Il personale del Pronto soccorso è numericamente insufficiente, sicché non può operare in sicurezza. In Obi mancano posti e, per quanto riferitomi, non vi è, più in generale, un filtro diretto dai medici di base. In una situazione complessiva d’ingolfamento e carenza di organico, medici e paramedici subiscono forte stress; peraltro, c’è anche un solo vigilante, da quanto appreso, per i turni di sorveglianza. Molto grave, a fronte di un bacino di utenza di oltre 180.000 abitanti nella Piana di Gioia Tauro, appare la mancanza della Dialisi. In quanto alla sostituzione parziale di personale, si prosegue con assunzioni a tempo determinato, pratica che non garantisce efficienza operativa.
C’è bisogno, dunque, di compiere scelte diverse e non più rinviabili al fine di rilanciare l’ospedale di Polistena, che rappresenta un riferimento sanitario certo, nell’incertezza e – fin qui – lontananza del costruendo nuovo ospedale pianigiano. In generale, l’ospedale di Polistena ha un’incomprensibile, risaputa inadeguatezza tecnologica. Oltretutto, mancano strumenti efficienti di radiologia e non c’è la risonanza magnetica. Occorre rimediare in proposito. In Ostetricia e Ginecologia il personale è ai limiti della sufficienza. Le ultime notizie e vicende portano a forti e diffuse preoccupazioni, per l’ospedale di Polistena non essendo avvenuto il cd. «turn over», neppure in parte. Chirurgia, Ortopedia, Pediatria e Ostetricia hanno, come noto, pesanti carenze di organico, per cui appare sempre più necessario intervenire per assunzioni anche per gli ospedali cosiddetti «spoke» come quello Polistena, come altre volte richiesto dalla scrivente. Per ultimo, chiedo di sapere, nell’ambito delle rispettive competenze, se – e con quali modalità e tempistica – è stato predisposto un progetto di messa in sicurezza dell’intera struttura, che va salvaguardata e potenziata per assolvere al meglio alla sua funzione. Fiduciosa in un positivo e pronto riscontro, ribadendo la personale collaborazione istituzionale porgo i migliori saluti. Atene, 6 luglio 2015 Dalila Nesci Deputato, M5S