REGGIO CALABRIA – Un drammatico Sos del management di Villa Aurora aspetta congrue risposte dal Commissario della Sanità, nonchè presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, vista la difficilissima, ed ormai insostenibile, situazione economica in cui da mesi è costretta ad operare quale unica clinica privata reggina, convenzionata come “polo nascite” e comparto della lungodegenza e riabilitazione. L’allarme è ben chiaro: Villa Aurora continua ad operare con un servizio sanitario di qualità, così come esige il riconoscimento regionale di “struttura dipartimentale”, ma senza una definizione del budget per l’anno in corso e senza una programmazione sui volumi di attività da erogare, la Clinica è ormai allo stremo delle sue disponibilità private, trovandosi ad operare in contesto prestigioso ed altresì carico di oneri ineludibili. Perché, al fine di ottemperare alle norme di legge in termini di prestazioni sanitarie convenzionate , Villa Aurora è obbligata al mantenimento dei considerevoli livelli occupazionali imposti dai parametri strutturali previsti, accumulando di conseguenza insostenibili risultati economici negativi che ovviamente perdurano in assenza delle auspicate ed adeguate correzioni economiche in ordine ai budget assegnati.
Considerato l’elevato numero di eventi parto gestiti dalla clinica, da gennaio ad oggi circa 540, la struttura è obbligata ad avvalersi di personale qualificato gestito in turni di presenza e reperibilità H24, mentre per quanto attiene al comparto della lungodegenza e riabilitazione, pur avendo aderito alla richiesta di dimensionare i servizi, ad oggi, non ha ancora ricevuto le adeguate remunerazioni alle prestazioni già eseguite fin dal 29 maggio 2012 (prot.doc.05/12). Situazioni sfociate in un collasso finanziario senza precedenti e che, senza l’intervento immediato del Presidente-Commissario e senza la concertazione istituzionale che l’emergenza richiede, fanno rischiare alla struttura l’assoluta paralisi . Uno scenario catastrofico che la città ha il diritto di conoscere, prima che il management, in assenza di risposte e di alternative credibili che garantiscano continuità ai servizi sanitari e ai dipendenti ( 96 diretti e 30 autonomi), si veda costretto a consegnare le chiavi della clinica a Sua Eccellenza il Sig. Prefetto di Reggio Calabria, pur consapevole che un così importante servizio per la intera città e provincia non possa essere sospeso