• Se la nuova classe dirigente la sceglie la telegenìa
    28/05/2012 | Giuseppe Campisi | Edicola di Pinuccio

    LA NOTIZIA MERITA UN commento. Stiamo passando dalla politica nominata alla politica per concorso. L’ultima trovata di Berlusconi ed Alfano è quella di svecchiare il partito con delle selezioni di almeno 100 volti nuovi che dovrebbero apportare rinnovato vigore alla nuova linea politica pensata oltre il Pdl. Gli house organ del partito annunciano, con qualche perplessità, l’inizio di quello che definiscono la rivoluzione. Evidentemente la nuova operazione di restyling, s’è resa necessaria a fronte dei pessimi risultati che hanno contraddistinto le recenti amministrative nelle quali il PDL ne è uscito abbondantemente con le ossa rotte, oltre che per la virata di voti verso i grillini, anche in conseguenza agli innumerevoli scandali collezionati uno dietro l’altro con allarmante disinvoltura. La trovata di annunciare la più grande novità della politica italiana evidentemente passa attraverso le selezioni della nuova classe dirigente stile Grande Fratello.

    Pare che Berlusconi sia fermanente intenzionato di commissionare ad un’agenzia di marketing la rottamazione della vecchia classe dirigente pidiellina per trovare, come si diceva, cento volti nuovi a cui affidare il nuovo soggetto politico. Uno stuolo di giovani talenti, che avrebbero, si dichiara, il compito di apportare quella ventata di freschezza di cui il Pdl ha bisogno. Ed ancora, “ un popolo di giovani che comunicano via twitter, che fanno campagna elettorale via Facebook : a loro il compito di svecchiare il partito, di modernizzare il linguaggio, di rappresentare la nuova classe dirigente del centro destra”. Ovviamente tutti rigorosamente under 40, supertecnologici, con una significativa gavetta nei movimenti giovanili di Forza Italia o Alleanza Nazionale. Il che delinea l’identikit del candidato modello.

    Una mossa sicuramente innovativa ma che si affida, secondo le intenzioni dei proponenti, più alla telegenìa dei “concorrenti” che alla loro voglia di fare e di partecipare tipica degli aspiranti amministratori pubblici. Un vero punto fermo per gli elettori del Pdl che nel corso del tempo hanno visto transitare nelle loro sigle i titoli più improbabili per definizione : dal partito del predellino, al partito dell’amore, dal partito degli onesti ad ora quello dei provinati.  Accorrete pubblico. Già  si accettano scommesse sul prossimo attributo.