CINQUEFRONDI – Secondo fine settimana di settembre, a Cinquefrondi, dopo la novena religiosa e le caratteristiche funzioni accompagnate da coinvolgenti canti e preghiere particolari, entrano nel vivo i festeggiamenti in onore di San Rocco. Se nove sono i giorni di preparazione religiosa, parallelamente, per tradizione antica e consolidata, sono nove anche i giorni per la predisposizione di ciò che renderà unica, come sempre, la Processione per le vie del paese. Bambini, ragazzi e giovani del posto si dedicano alla raccolta delle offerte che servono per l’allestimento dei “Deserti”. Lo fanno quasi automaticamente, è una tradizione, ed in quanto tale tramandata da bambino a bambino, da ragazzo a ragazzo, da giovane a giovane. Preparazione della struttura in legno, reperimento di arbusti e fogliame per il rivestimento esterno delle pareti, sistemazione della pavimentazione interna, collocazione dell’immagine del Santo e di tutti gli altri arredi tradizionali costruiti con l’ausilio di canne appositamente lavorate e rivestite dalla immancabile carta velina colorata. Il posizionamento della “stella gigante” al centro della strada appesa tra due punti di appoggio recuperati dalle case vicine completa l’opera ed annuncia che tutto è pronto. Sarà proprio la stella gigante ben visibile d lontano e qualche volta anche illuminata, che annuncerà al Santo, portato a spalla in processione, la presenza del Deserto. Poi la sosta, gli oramai immancabili fuochi d’artificio che con il tempo hanno preso il posto dei mitici ed innocenti “fischiolini” e, subito dopo il passaggio della statua, la demolizione ed il ripristino dei luoghi. All’interno di queste casupole la raffigurazione di momenti della vita del Santo francese.
Ma il segno dei tempi ha quasi fatto dimenticare ai giovani artisti il senso vero delle raffigurazioni. Lo fanno per tradizione, in automatico. Sanno che si fa in quel modo e con quei materiali, magari si inventano ogni anno una variante come l’acqua a cascata dall’alto o gigantografie, o ancora particolari effetti luce, ma a loro sfugge il vero senso e l’origine della pratica settembrina. A questo proposito sarebbe bello che la sinergica azione associazioni-istituzioni locali portasse ad approfondimenti preventivi. Una sorta di recupero del senso dei “Deserti” volto a riempire la pratica con concreti spunti che possano dal lato religioso far conoscere la storia del Santo e dal punto di vista materiale stimolare e sviluppare la creatività dei giovani artisti.
Torniamo alla festa. Dopo i riti religiosi svoltisi nel pomeriggio di sabato, il programma civile con il partecipatissimo concerto del “Complesso Bandistico Città di Bracigliano”. Cinquefrondi, fucìna di musicisti, con ben tre bande attive oltre all’ orchestra giovanile fiati, assiste al concerto di uno dei complessi bandistici più rinomati dell’intero Meridione d’Italia. Finito il concerto del sabato si spengono le luminarie per poi riaccenderle il giorno successivo, la domenica. Santa Messa, Panegirico del Santo ed in serata l’interminabile processione “dei Deserti” alla quale partecipano fedeli giunti da ogni parte della Piana oltre ai tantissimi curiosi attirati da questa tradizione locale che la rendono praticamente unica. L’Edicola di Pinuccio è impegnata nella realizzazione di documenti filmati da offrire alla collettività cinquefrondese sparsa nel mondo ed a tutti i fedeli del Santo.
Di seguito alcune immagini delle fasi di preparazione di alcuni deserti 2012 e del concerto del complesso bandistico di Bracigliano
4 commenti
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Nerone
9 settembre 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Caro amico Francesco,
nel tuo articolo si denuncia, giustamente, la carenza informativa sui deserti, fosse solo di questo, da parte delle istituzioni e delle associazioni locali.
Ma non pensi che sarebbe stato opportuno da parte tua, anche come facente parte di un organo d’informazione, iniziare a fornire ai lettori qualche notizia in merito?
Non me ne volere, non è un appunto o un rimprovero.
frabonini
9 settembre 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Egregio amico Nerone,
Ti ringrazio per l’osservazione. Sono convinto anche io che il contenuto del pezzo pubblicato sia da implementare con contenuti specifici. E’ proprio quello che l’Edicola di Pinuccio, della quale faccio orgogliosamente parte, si pone come obiettivo tra gli altri. Rendere informazione e recuperare, raccontandole e valorizzandole, le tradizioni locali. L’Edp è costituita in associazione culturale e per statuto persegue queste finalità con o senza la partecipazione e l’aiuto delle istituzioni o la collaborazione delle altre associazioni locali che in tal senso intende stimolare. E’ evidente, e ti ringrazio per questo, il tuo “pungolo propositivo e creativo”. Come scritto in chiusura di pezzo, l’Edp sta lavorando sul territorio proprio mentre io e te scriviamo, e pubblicherà il risultato dei propri sforzi “volontari” nel più breve tempo possibile e compatibilmente con gli impegni personali e professionali dei collaboratori che crescono ogni giorno nel loro numero. Saremo ben lieti di ricevere anche i tuoi contributi, magari partendo proprio dall’argomento di oggi, naturalmente senza pseudonimo. Grazie ancora.
Raffaele Cutrì
10 settembre 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
la processione di San Rocco rimane una processione molto disordinata
Giuseppe
11 settembre 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Belle le foto e il servizio ! sarebbe bello valorizzare la festa di San Rocco facendo si che i deserti siano pronti il sabato mattina per dar modo che possano essere visitati da più gente e valorizzando sempre di più quello che di bello abbiamo !! e con voi dell’edicola di Pinuccio si può farlo sapere tempestivamente. buon lavoro a tutti !!!