CINQUEFRONDI - Diciamolo subito, ha perso la Publiglobe o se preferite ha vinto il Rossano. Il che non è esattamente la stessa cosa. Il 3-2 conclusivo che decreta il passaggio in finale promozione se l’è aggiudicato il team che con la spregiudicatezza di chi non aveva in fondo niente da perdere ma tutto da guadagnare, è sceso in campo forse con una minore dote di tensione. Già la tensione palpabile, da batticuore, che confina con l’irrazionale. Quella riservata alle grandi occasioni, proprio come questa. La trasferta di Rossano certamente ha lasciato il segno fisico andando ad incidere sul morale della squadra cinquefrondese che cercava, anzi reclamava il riscatto (più che mai doveroso) quale dimostrazione di un altro modo di intendere lo sport e la vita nella gara decisiva.
Purtroppo non è stato così. Sfortuna, ed una concentrazione a corrente alternata se non latente hanno fatto il resto. Anche se il match è risultato alla fine combattuto, la compagine di casa ha assaporato la sconfitta. Inattesa e lancinante. Ed ora, a bocce ferme, pare il caso di levarsi qualche sassolino dalle scarpe, così, senza retorica. Domandiamo come sia possibile, sollevando la questione alla corte della Federazione regionale, che una squadra che domina il campionato, per giunta vincendolo, debba essere costretta a disputare i play off come se si fosse qualificata seconda o terza? Che senso può avere dunque lottare per vincere un campionato? Qual è il giusto premio per gli sforzi compiuti da atleti e dirigenti? E poi, è del tutto inaccettabile un certo doppiopesismo velato d’un ignavo opportunismo che la federazione, attraverso il GUR, ha applicato nella decisione apparsa fin troppo punitiva di far disputare la gara a porte chiuse a dispetto d’una aggressione violenta e, per giunta, riconosciuta come subita da nostri semplici spettatori, concittadini e dirigenti in trasferta. I supporters, gli spettatori ma soprattutto i cittadini di Cinquefrondi hanno dovuto patire l’ennesimo umiliante smacco. E seppur lasciati, per cause avulse la loro volontà, all’esterno della palestra è d’obbligo tributare loro il più grande applauso per la costanza ed il calore con i quali non hanno smesso un minuto di incitare la squadra.
Un vanto esemplare, la risposta più bella a questa giornata di sport l’hanno data loro. Il che faceva il paio col clima surreale quanto paradossale che era imposto all’interno. Un habitat agonistico infuocato e soffocante di un’aria densa e pesante, quasi ai margini della umana tollerabilità. In questo girone dantesco, urli strozzati in gola; l’impossibilità di manifestare la gioia per una azione ben condotta oppure per un gesto tecnico ammirabile. Uno spettacolo deprimente, anche per gli stessi atleti. Alla Publiglobe probabilmente è mancata la testa, la lucida ragione da metabolizzare in cattiveria agonistica che poteva essere l’arma formidabile con cui sbaragliare gli avversari. Alla fine era così che doveva andare. Per la dirigenza, a cui vanno riconosciuti meriti amplissimi per la fantastica stagione, un grandissimo e meritato grazie anche solo per il sogno d’una promozione possibile sfumata sul filo border line dell’ingiustizia che poteva dar corso ad un ciclo che, a nostro avviso non s’è affatto chiuso, ma è solo temporaneamente rimandato. Al Rossano, tanti auguri, e che con la Luck, possa davvero vincere il migliore. Poiché nella partita odierna il campo ha sì espresso, come sempre, il suo verdetto che pur rispettando sportivamente ed allo stesso tempo potendo esserne spettatori, ci è parso di comprendere come non storicamente confacente alla verità.
2 commenti
mky
17 giugno 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
vi scrivo da ex giocatore della pallavolo cinquefrondese. volevo fare i complimenti ai ragazzi, a pirrottina e a tutta la dirigenza per l’impegno e il “sudore” versato in questo anno sportivo. la calabria è forse rimasta l unica regione in cui la prima classificata non viene promossa di diritto in B2. mi associo a Peppe Campisi sulla questione che una squadra dia l anima per tutto l anno,vincendo partyite su partite e poi… il finale purtpoppo (se pur tramitewWeb, e grazie a voi per la possibilità) lo abbiamo conosciuto stasera. fatevi sentire e fate di tutto per far cambiare quelle regole in vigore solo in calabria. ancora bravi tutti. in bocca al lupo per la prox stagione.
Daniele Pennestri'
17 giugno 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Peccato. E’ veramente un peccato aver sprecato un’occasione cosi’, dopo aver dominato il campionato.
Ma come recita l’articolo, bisogna farsi sentire -eccome- in federazione. Non e’ accettabile tutto quello che e’ avvenuto.
Alla squadra, alla societa’, all’allenatore vanno comunque i complimenti per tutto quello che e’ stato fatto nell’arco dell’intera stagione, sempre nel segno della massima correttezza e sportivita’, che purtroppo non sempre viene premiata.
Auguri.