• Si è conclusa la “Settimana della Via Annia Popilia”. Il bilancio dei ragazzi del Rechichi
    21/04/2013 | Rosanna Giovinazzo | Edicola di Pinuccio

    studenti del rechichi

    POLISTENA – Si sono concluse ieri, a Casignana, le attività relative al Progetto “Viaggio attraverso le strade dell’antichità: la Via Annia Popilia”. Progetto pluriennale, iniziato nel 2010, proseguirà le sue attività anche l’anno prossimo, con il patrocinio della Provincia di Reggio Calabria e la collaborazione dell’Ufficio scolastico provinciale e di otto scuole della provincia costituitesi in rete (Istituto per geometri “Righi”, Convitto nazionale “Campanella”, Istituto statale d’arte “Frangipane”, Istituto industriale “Panella” di Reggio Calabria; Istituto d’istruzione superiore “Fermi” di Bagnara; Liceo scientifico “Piria” di Rosarno; Istituto d’istruzione superiore “Pitagora” di Siderno; Liceo Rechichi di Polistena). Ideato e avviato alla luce dei risultati emersi dalle ricerche dell’architetto Vincenzo Spanò, autore del pregevole volume “La Via Annia Popilia in Calabria. Rilievo e ricostruzione”, edito da Laruffa, si pone come finalità precipua proprio la conoscenza diretta, tramite lo studio, il reperimento delle fonti, le escursioni ed altre attività che richiedono competenze specifiche dei diversi indirizzi di studio delle scuole partecipanti, di questa importantissima via di comunicazione che collegava Capua a Reggio Calabria durante l’epoca romana.

     

    La “Settimana della Via Annia Popilia”, così è stata denominata la tre giorni che ha visto impegnate le scuole nella presentazione dei lavori fin qui prodotti. Hanno iniziato, il 17 aprile scorso, il Liceo scientifico “Piria” di Rosarno, diretto da Mariarosaria Russo, e il Liceo Magistrale Rechichi di Polistena diretto da Giovanni Laruffa. Gli studenti, coordinati rispettivamente dalle docenti Ivana Malara e Rosanna Giovinazzo, hanno presentato, nell’Auditorium del Liceo Piria, i lavori relativi al tratto della Via Annia Popilia che collegava Drusium (Drosi) a Medma (Rosarno). Un filmato e dei power point, che hanno riguardato l’escursione-avventura, fatta dagli allievi e dai docenti, partendo da Drosi, per giungere a Medma, esattamente fino alla località Fonte Testa dell’Acqua, e degli approfondimenti storico-archeologici su Drosi e soprattutto su Medma, notoriamente ricca di fonti documentarie e ritrovamenti. In questo, un contributo notevole è stato offerto dal professor Giuseppe Lacquaniti, noto estimatore e conoscitore della storia di Medma, dall’associazione culturale Drusium di Drosi e dal suo presidente, Teodoro Martino Cutrì.

     

    Il 18 aprile si è tenuta un’analoga manifestazione, presso il Palazzo della Provincia, dove gli studenti delle varie scuole del comprensorio reggino hanno illustrato, con video, foto e rilievi topografici, il tratto Piazza Italia- Egres di Rosalì. Presenti, l’assessore provinciale, con delega alla tutela del paesaggio, Giovanni Verduci; alcuni dirigenti e i docenti referenti delle varie scuole, tra cui Antonietta Feola, referente del Progetto della scuola capofila, l’ Istituto per geometri “Righi, guidata da Francesco Praticò; la dott.ssa Giacomina Caminiti dell’Ufficio scolastico provinciale di Reggio Calabria e l’ architetto Vincenzo Spanò. Ieri, 19 aprile, l’ultima manifestazione in contrada Palazzi di Casignana, nel sito archeologico della Villa romana databile I-IV secolo d.C. Protagonisti, gli studenti della scuola di Siderno che fa parte della rete, guidati dall’ instancabile Gianni Micchìa.

     

    I lavori presentati dagli studenti hanno riguardato la strada che, partendo proprio dalla Villa, correva lungo la fiumara, oggi Bonamico, per raggiungere Pietra Cappa e poi i Piani di Montalto, dove esistevano già delle strade che i Romani avevano realizzato per ragioni militari e per lo sfruttamento del legname e della pece, ricavata dalla resina del pino laricio. Dai Piani di Montalto si scendeva a valle, fino ad incrociare la Via Annia Popilia. Interessanti, oltre che molto esplicativi,i disegni, le foto ed i rilievi cartografici realizzati dagli studenti. Un’esperienza di lavoro sul campo, questa, che ha certamente contribuito al raggiungimento di obiettivi formativi molto importanti, primi fra tutti, la consapevolezza del territorio nei suoi processi insediativi, storici, economici, culturali che, nel corso del tempo, hanno dato origine alla nostra identità.