CINQUEFRONDI – Michele Albanese, giornalista professionista del Quotidiano della Calabria, vive da ieri sera sotto scorta. La decisione è scaturita dopo una riunione urgente del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal Prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino. Secretati i motivi della decisione che scaturisce di certo da fondata preoccupazione emersa da elementi in mano agli inquirenti.
A Michele Albanese, serio ed affermato professionista, innamorato della propria terra, amico, socio dell’Edicola di Pinuccio della quale costituisce parte integrante e propositiva, va la sentita solidarietà di tutta l’Associazione Edp con l’auspicio che possano venir meno nel più breve tempo possibile i motivi che hanno portato a questa decisione ed insieme alla sua famiglia possa riappropriarsi di quella tranquillità improvvisamente venuta meno ieri sera tornando serenamente a dedicarsi alla famiglia, al lavoro, agli affetti, agli amici ed alle sue rinomate passioni. Aspettiamo Michele a porte aperte per chiacchierare e continuare a progettare iniziative di promozione del territorio.
6 commenti
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Mariangela Bulzomi
18 luglio 2014 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Vi sono vicina e vi au
guro che al piu’ presto torni la serenita” nella vostra famiglia.
sandro spanò
18 luglio 2014 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
come ormai siamo abituati la verità e la chiarezza e la denuncia fanno male e per cambiare lo stato delle cose presenti su questo territorio ci vogliono tanti Michele al quale va tutta la mia solidarietà a lui e tutta la sua famiglia . noi dovremmo prendere esempio se vogliamo una calabria senza omertà
Domenico Pugliese
19 luglio 2014 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Solidarietà e apprezzamento per Michele Albanese ed il suo operato. Come gli ho sentito dire intervistato in tv, e’ intollerabile subire minacce per aver fatto il proprio lavoro, evidentemente bene!
Rosanna Giovinazzo
21 luglio 2014 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
La lotta e la denuncia dei tanti mali che affliggono il nostro territorio, è obbligo morale di tutti, in special modo di quanti svolgono ruoli lavorativi legati all’informazione ed alla formazione dei cittadini, ruoli delicatissimi dai quali dipende buona parte dell’acquisizione di quei principi fondanti del vivere civile. E l’indignazione, unita al coraggio della parola e alla solidarietà, che devono essere corali per essere efficaci, non possono che configurarsi come gli unici strumenti per il cambiamento, per il riscatto di questa nostra terra martoriata. Inquietante e inaccettabile che chi svolge il proprio lavoro, con tenacia e coraggio, venga fatto oggetto di minacce, perciò esprimo piena ed incondizionata solidarietà a Michele Albanese ed alla sua famiglia, augurando loro che presto possano riacquistare la serenità messa, attualmente, a dura prova.
Alessio
21 luglio 2014 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Mi piacerebbe visto la delicatezza del fatto che ha avuto rilevanza nazionale che le istituzioni e quindi il primo cittadino che rappresenta l’intera comunità si spenda in prima persona per far capire alla nazione intera che Cinquefrondi è vicina a chi è vittima di sopraffazioni soprattutto di natura mafiosa, ma non con il solito manifesto di rito senza firma da parte de “L’amministrazione comunale”…tra l’altro ancora neppure pervenuto..
Domenico
22 luglio 2014 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Alessio….ASPETTA E SPERA….ma un bel manifesto firmato dall’amministrazione non è sufficiente????Quante pretese…..