Domenica 10 p.v. alle ore 18,30 a Siderno, Lungomare delle Palme nei pressi del Lido Paradise Beach, sarà allestito uno stand dell’Osservatorio Ambientale Diritto per la Vita per il sostegno alla campagna “Tutti al mare”, dove i biologi e chimici del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, illustreranno le linee guida del progetto ai cittadini che si avvicineranno. Con l’occasione si cercherà di sensibilizzare la popolazione sul problema della cattiva o mancata depurazione che rappresenta un grave rischio per la salute ma anche un fattore di ritardo sulla via della modernizzazione di questa zona che a parole tutti descrivono come vocata al turismo ma nei fatti trattata solo come un mercato per prodotti provenienti da altre zone del paese e del mondo.
Gli amministratori spesso equivocano sul ruolo delle associazioni ambientaliste perché le vedono come un freno sui progetti di sviluppo invece che sentinelle di un corretto funzionamento delle politiche ambientali. Molti politici dimostrano di soffrire di una grave sindrome detta di Grimilde, la regina cattiva della favola di Biancaneve che per non vedersi brutta preferisce rompere lo specchio ed immaginarsi bella, continuando a predicare che bisogna parlare solo dei lati positivi e mai delle criticità perché così ci faremmo del male. L’Osservatorio opera nella convinzione che denunciare le cose che non vanno serva a meglio preservare le tante positività che rischiano di scomparire.
La mancata o cattiva depurazione dopo essere stata una fonte di spesa che sembra inesauribile , con risultati che sono sotto gli occhi di tutti, ha lasciato macerie che nessuno pensa a rimuovere con un serio programma di restauro ambientale. Sui 42 comuni della Locride vi sono circa 25 depuratori comunali e 3 consortili, costati parecchi milioni di euro, ma solo 9 autorizzazioni allo scarico di acque depurate, 10 per lo scarico di acque da lavorazioni industriali e 18 per le acque reflue urbane ( dati della Provincia di RC aggiornati al 7/10/2013). E’ evidente che neanche i depuratori che dovrebbero essere in funzione ( e la maggior parte non lo sono) hanno l’autorizzazione allo scarico e se si pensa che ogni lavaggio, impresa agricola, impianti per la produzione di inerti o calcestruzzo, marmisti e commercio carburanti dovrebbe essere in possesso di tale autorizzazione il fatto che ve ne siano solo 10 la dice lunga. In tale situazione si lascia ai corsi d’acqua ed al mare il compito della depurazione anche se questi non potranno sopportare ancora per molto il carico di reflui senza che scoppi il problema.
Tutti al mare, quindi, per sostenere la campagna di monitoraggio dell’Osservatorio e per offrire un aiuto all’ambiente fermando le storture di una cattiva idea di depurazione che su 132.000 abitanti del comprensorio colletta sulla carta l’80% ma in realtà solo il 35%. Gli impianti realizzati con grande dispendio di energia hanno dimostrato che non funzionano per gravi errori di progettazione, di realizzazione e di gestione; la fitodepurazione che invece funziona e costa poco, quindi un vero affare per l’ambiente e le popolazioni, nessuno la vuole realizzare perché non c’è business ( affare).
Lunedì si entrerà nel vivo della fase dei campionamenti, andando a ricercare i parametri batteriologici delle acque di mare prospicienti i torrenti Allaro, Torbido, Lordo, Gerace, procedendo nella stessa mattinata, anche alle
analisi delle acque di depurazione degli impianti di Ardore, Siderno e Marina di Gioiosa Ionica. Come da prassi consolidata, l’Osservatorio Ambientale ha invitato la dr.ssa Settineri, responsabile del Servizio Acque dell’Arpacal, per procedere in parallelo ai campionamenti e successive analisi.