La Cgil e Flai della Calabria e della Piana di Gioia Tauro apprezzano l’iniziativa di contrasto al caporalato che la Prefettura di Reggio Calabria ha coordinato utilizzando le Forze dell’Ordine per controllare decine di aziende verificandone appunto l’irregolarità e lo sfruttamento dei lavoratori, in particolare immigrati.
Questo giro di vite non resti però un’azione, pur importantissima, isolata ma sia al contrario l’inizio del controllo generalizzato del territorio, delle aziende che sfruttano i lavoratori, delle rotonde dove alle prime ore dell’alba c’è un vero e proprio mercato di esseri umani.
Il lavoro deve garantire dignità, deve servire per vivere onestamente, deve essere in grado di elevare la sociètà. Bisogna anche stabilire immediatamente nelle norme a livello nazionale per la confisca e la responsabilità in solido per le aziende che sfruttano i lavoratori nei campi. Bisogna cioè rendere concreta la responsabilità penale non solo verso il caporale ma anche verso le aziende che ne traggono vantaggio.
La Cgil e la Flai della Calabria e della Piana di gioia Tauro in questi anni hanno costantemente posto il problema del caporalato delle condizioni di lavoro e di vita disumane che trovano l’esempio più emblematico nella tendopoli e nei rifugi lager della piana. Abbiamo portato alla luce in questi anni queste condizioni di sfruttamento, abbiamo avanzato proposte come la legge regionale contro il caporalato approvata alla commissione e da portare in consiglio. Adesso si tratta di andare ancora più avanti affinché il contrasto al caporalato diventi una battaglia da vincere subito e a tutti i costi.