• Smaltimento illegale dei reflui, il Cfs sequestra a Fiumara un frantoio oleario
    13/12/2011 | G.M. Borrelli, Cfs provincia Rc | Strill.it

    REGGIO CALABRIA – Nei controlli specifici disposti dal Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Reggio Calabria sugli opifici oleari dislocati nel territorio della Provincia ed in particolare, per le fasi di trasformazione delle olive al fine di contrastare le frodi in campo agroalimentare e per lo smaltimento dei residui di lavorazione per evitare reati nel settore paesaggistico ambientale, il Comando Stazione di San Roberto, ha proceduto al sequestro di un frantoio ubicato in località “Matiniti” in agro del comune di Fiumara ed al deferimento in stato di libertà, alla competente Autorità Giudiziaria, di G.M. di anni 59 Amministratore Unico della Società intestataria.
    La pattuglia del reparto di San Roberto, nel procedere al controllo dello stabile adibito a frantoio, nonché alla verifica delle necessarie autorizzazioni documentali, notava che, nonostante l’oleificio fosse dotato di ben tre vasche in cemento intercomunicanti tra loro per lo smaltimento dei residui di lavorazione delle olive, questi riversava direttamente sul terreno le acque reflue di vegetazione impiegate per la molitura delle live su di un’area di circa 3000 mq.
    All’interno della stessa area, si riscontrava inoltre un consistente cumulo di sansa, residuo ultimo della premitura delle olive, non adeguatamente contenuto e il cui percolato scaricava direttamente al suolo.
    Tale azione illecita era perpetrata grazie all’azione di una pompa d’aspirazione disposta all’interno delle vasche, che veniva azionata indiscriminatamente per il riversamento delle acque di vegetazione direttamente su di un punto del suolo, realizzando, pertanto, l’abbandono a cielo aperto di rifiuto liquido.
    La norma, prevede che le acque reflue provenienti dal lavaggio e molitura delle olive, possano essere utilizzate per attività agronomica, mediante spandimento sul suolo preventivamente autorizzato, contesto questo che non si realizzava per il frantoio posto sotto sequestro.
    Tale situazione di degrado generava, tra l’altro, la formazione di un fastidioso e pregnante lezzo, percepibile addirittura lungo il tratto della strada provinciale Campo Calabro – Melia.
    A G.M. sono stati contestati i reati relativi allo scarico illecito di reflui industriali ascrivibile all’art. 6 della Legge 210/2008 nonché la mancata utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione provenienti dalla molitura delle olive in base a quanto disposto dall’art. 103 del D. L.vo 152/2006.
    L’attività di controllo in questo settore continua in tutta la provincia di Reggio Calabria.