RELATIVAMENTE ALLA VICENDA Lazio, a quelle che l’hanno preceduta e chissà a quante altre in fieri - o già poco o per nulla in fieri - sarebbe bene ricordare, ogniqualvolta ci rechiamo, per esempio, in ospedale o in farmacia per pagare il ticket per prestazioni sanitarie o medicinali – vero e proprio salasso anche per chi ha un reddito mezzo dignitoso (figuriamoci per gli altri!) – che paghiamo lo stesso servizio due volte (alla fonte, con le trattenute dallo stipendio – e che trattenute! – e quando paghiamo il ticket) mentre i nostri soldi finiscono in feste e festini, in cene con ostriche e champagne, in amanti (no, meglio escort), in case, in yacht, in vacanze da mille e una notte ecc. ecc. Si tratta di un esempio molto comune, capita a tutti (beh, non proprio a tutti, non dimentichiamoci degli evasori fiscali che dichiarano un reddito ridicolo…) di dover sborsare fior di soldoni per potersi curare.
Ancor di più, riferendoci ad altri esempi più gravi, ricordiamoci che sono sempre i nostri soldi che sono stati tolti agli ospedali, alle macchine per la dialisi, alle cure per i tumori e alla ricerca scientifica in generale, al lavoro per i giovani, agli asili nido, agli autobus di linea, alle scuole, alla cura dei giardini pubblici, insomma a tutto ciò che potrebbe essere garantito a tutti con i soldi di tutti. Soldi di tutti così sfacciatamente rubati a tutti. E’ raccapricciante osservare i volti di questi ladri: almeno un attimo fulmineo di vergogna? Ma no! Sono volti della nuova impunità istituzionale, maschere rituali dell’arroganza e della cialtroneria.