CINQUEFRONDI – La chiusura delle carceri di Laureana di Borrello rappresenta l’ennesimo fallimento dello Stato e denota una chiara approssimazione da parte della direzione preposta verso un problema che investe la crescita sociale di una intera società. E’ quanto afferma Michele Galimi, segretario del circolo del Partito Democratico di Cinquefrondi, il quale anche a nome dei diversi circoli della piana, ha mandato una dura nota di protesta al Ministero di Grazia e Giustizia, sollecitando anche gli organi del partito per una adeguata soluzione del problema. E’ di questi giorni, continua Galimi, il dibattito sull’amnistia e sull’indulto, proprio per dare una risposta concreta al sovraffollamento degli Istituti di pena italiani. Ed in questo contesto si profila la chiusura di un carcere funzionale e moderno che rende appieno i principi elementari della nostra legge. Il carcere in questione attua,da tempo, una sperimentazione che tende al recupero ed all’inserimento nel sociale dei detenuti. Sotto questo profilo la struttura pianigiana è stata, senza dubbio, continua ancora Galimi, una delle più funzionali e qualificate dell’intero paese.
Ed allora, di fronte ad un problema di carenza di personale, quando tutte le strutture penitenziare “scoppiano” per l’incapacità di contenere i numerosi reclusi, si pensa,”salomonicamente” di chiudere la casa circondariale e di procedere lungo la strada,più comoda e facile dell’amnistia.In una realtà fortemente caratterizzata da fenomeni mafiosi e di prevaricazione, come la nostra, questa impostazione rischia di compromettere,in maniera concreta, la credibilità dello Stato e delle sue articolazioni sul territorio. I democratici della piana sono fortemente preoccupati per l’isolamento e l’abbandono che sta caratterizzando questo governo nei riguardi di tutto il comprensorio. Galimi ha ribadito tutto l’impegno del Pd per condurre una mobilitazione generale che tenda a far partire un dibattito sulla difesa dei servizi esistenti, a partire dalla sezione staccata del tribunale di Cinquefrondi, al carcere di Laureana e dal reparto di Otorino dell’ospedale di Polistena.