• Sorical, nominati due commissari liquidatori. Il Coordinamento per l’Acqua pubblica alla Regione: “Faccia chiarezza”
    11/11/2012 | Coordinamento "Bruno Arcuri" per l'Acqua pubblica | Strill.it

    CATANZARO – Nei mesi scorsi il Coordinamento “Bruno Arcuri” ha espresso forti preoccupazioni in merito alla nomina dei due commissari liquidatori della Sorical  spa e, soprattutto, su “come” sarebbe avvenuta la liquidazione di una società privata che gestisce il nostro bene comune più prezioso. L’allarme, come sempre, è stato lanciato a tutela dei veri proprietari dell’acqua, i cittadini calabresi. Adesso leggiamo che un’altra voce si leva con accenti addirittura più critici dei nostri, ma non si tratta di uno dei tanti comitati calabresi che si battono per la ripublicizzazione delle nostre Acque, bensì della massima autorità regionale del settore, l’assessore regionale ai lavori pubblici. Le parole dell’assessore regionale aumentano le nostre preoccupazioni e crediamo che sia venuto il momento di fare la massima chiarezza sull’operato di questa società; vogliamo che siano resi pubblici tutti i chiarimenti richiesti, dagli investimenti “effettivamente” realizzati alla tariffa, dal mutuo acceso con la Depfa bank ai vari accordi stipulati con diversi comuni, dai soldi della precedente gestione pubblica recuperati dalla Sorical spa alla qualità dell’acqua fornita ai comuni calabresi (caso “Alaco” prima di tutti).

     

    Chiediamo a chi si è espresso con tanto vigore di porre sul tavolo ciò che sarebbe conseguenziale e che il Coordinamento “Bruno Arcuri” ha da tempo richiesto e cioè la rescissione, in danno di Veolia, della convenzione in essere tra la stessa multinazionale francese e la Regione Calabria. Proporre poi una commissione di inchiesta interna alla Regione Calabria, così come si vuole fare, o è fuori di ogni logica o ne persegue una ben precisa. Parliamo di una Regione che non ha controllato, come pure doveva fare per convenzione e per compito istituzionale, la gestione Sorical spa in tutti questi anni, che non ha speso un rigo per gravissime situazioni vissute dai cittadini calabresi (vedi caso dell’Alaco), che fino a pochi mesi addietro vantava la Sorical spa come simbolo della massima efficienza, e che terminata questa fase auspicava un nuovo intervento di privati, cui affidare ancora maggiori quote azionarie.

     

    Il Coordinamento “Bruno Arcuri” propone invece che la commissione d’inchiesta sia formata da pubblici amministratori e rappresentanti diretti dei cittadini, come i comitati per l’Acqua pubblica; non si tratta di valutare questioni scientifiche ma semplicemente di esaminare, con attenzione, la gestione della Sorical. E questo è in grado di farlo soltanto chi ha a cuore il bene comune più prezioso ed indispensabile per la vita, i legittimi proprietari, i cittadini calabresi. Perché si scrive acqua ma si legge democrazia!