ROSARNO – Lo svincolo autostradale di Rosarno… un labirinto e una trappola….. questo il tema trattato in una riunione presso la Casa del Popolo di Rosarno. Molti nomi della sinistra rosarnese e pianigiana erano presenti per discutere una problematica quale, quella dello svincolo autostradale, che secondo il nostro modesto parere, non solo è tardiva e inefficace, ma in “spudorata malafede” Dico ciò, perché chi non è di memoria corta, dovrebbe ricordare che il progetto dell’Anas per il suddetto svincolo, fu sottoposto all’esame dell’allora amministrazione Lavorato, dove l’ex assessore ai lavori pubblici Collia, era stato incalzato ad un confronto aperto con la cittadinanza rosarnese, ma in maniera autoritaria avevano stabilito che il progetto trovava massima soddisfazione da parte dell’allora Giunta Lavorato. Ebbene, tale progetto prevedeva uno svincolo totalmente diverso da quello realizzato nei mesi scorsi.
Pare, visto le lamentele enunciate ed esternate dai rappresentanti politici della sinistra riunitosi l’altra sera, che di tale progetto nessun componente l’amministrazione comunale attuale, in special modo l’assessore ai lavori pubblici De Maria si siano interessati di verificarne l’attuazione in corso d’opera. Partiamo da un assunto che riteniamo importantissimo, all’inizio dei lavori è a nostra conoscenza che è stata espropriata, pagata e, quindi demolita una villetta ricadente nel progetto, contigua alla sottostazione dell’Enel che anche questa doveva essere eliminata, per poter creare la rotonda di collegamento con le due strade importanti quali la Sgc per Gioiosa Jonica, e l’innesto della stessa con il terminal portuale. Nessuno si è accorto che la casa è stata demolita, ma il resto del progetto non è stato eseguito, e quindi si è provveduto a realizzare una forma di gimcana degna di un autodromo con i rischi connessi per gli automobilisti?.
Il sindaco di Rosarno, la sua Giunta e l’assessore De Maria erano talmente impegnati in altre vicende di natura politica e partitica per convocare i tecnici dell’Anas e farsi spiegare le motivazioni della modifica del progetto approvato precedentemente? O nel caso in cui invece, siano stati informati e sono rimasti silenti e taciturni senza opporsi, che senso ha dunque adesso riunirsi a lavoro completato e invitare a una mobilitazione cittadina? Li invitiamo infine a un confronto pubblico con la cittadinanza e tutte le forze politiche a discutere di questo problema, magari in un consiglio comunale aperto alla presenza del Prefetto di Reggio Calabria, e invitare i tecnici dell’Anas che hanno realizzato la variante al progetto attuale per farci spiegare quali siano stati i motivi ostativi all’esecuzione del progetto iniziale.