• Teatro. A Polistena il 18 maggio in scena “Madrigale” del Teatro del Carro
    La pièce chiude la rassegna “Teatro canzone 2014” della Residenza gestita dalla Compagnia Dracma
    16/05/2014 | Compagnia Dracma | Comunicato

    dracma del bello perdutoPOLISTENA  - La rassegna “Teatro canzone 2014” della Residenza teatrale della Piana, gestita dalla Compagnia Dracma, giunge al termine con “Madrigale” del Teatro del Carro, domenica 18 maggio alle 21,30, presso l’Auditorium comunale di Polistena. Ispirata al testo “Madrigale siciliano” di Emilio Argiroffi, la pièce – drammaturgia e regia di Luca Maria Michienzi con Annamaria De Luca, Elena Santise, Mimmo Audino, Attilio Gualtieri, Giuseppe Gualtieri – si concentra sulle varie sfaccettature dell’amore raccontate attraverso la poesia recitata e cantata. Un incontro fra la poesia classica e contemporanea che sposa i suoni della tradizione musicale popolare riorganizzati in musica e ritmi ricercati da Mimmo Audino, (fondatore, anima e voce dei Marasà), Giuseppe Gualtieri (fisarmonica e bandoneon) ed Attilio Gualtieri (corde e chitarre).

     

    Matrice del racconto scenico gli indimenticabili versi di Argiroffi, sublime poeta ed intellettuale eclettico, siciliano di nascita ma calabrese di adozione che, proprio nella Piana, a Taurianova visse ed operò. Nelle sue liriche, come in un gioco di luci e di ombre, rivivono miti capaci di intercettare la voce degli umili, – che si fa ora struggente, ora incalzante – mentre la dimensione onirica si intreccia al realismo degli aspetti viscerali della vita e dell’uomo, in una perfetta sintesi dove parola e impegno civile furono un tutt’uno. E, poi, altri autori come Saffo, Nosside, Garcia Lorca e Alvaro, tra i quali vi è un frammento del lavoro che Pino Michienzi ha compiuto sulla lingua calabrese, sul recupero dell’idioma puro, ricco di derivazioni greco-latine, di spagnolismi, di francesismi e dei più affascinanti fonemi arabo-normanni. Poesia come ricerca della parola attiva trasmessa come testimonianza del popolo, come materia viva, pulsante, che attraverso la mediazione del teatro si arricchisce di contenuti essenziali ed emotivi.