CINQUEFRONDI – “Dopo la due giorni di fatiche e divertimento dello scorso fine settimana- dicono in una nota gli aderenti di Rinascita – a partire da domenica 2 giugno e sino alla metà di luglio prende forma e vita il laboratorio aperto e promosso da Rinascita per Cinquefrondi “Borgo Futuro, Cinquefrondi tra radici e foglie nuove” che ha la finalità di avvicinare la comunità locale ai luoghi del passato per incontri e confronti. Ogni fine settimana i volontari di Rinascita insieme a tutte le donne e gli uomini che volontariamente vorranno partecipare continueranno nel lavoro di recupero e ripristino del centro storico ed incontreranno tecnici e persone che vorranno dare il loro contributo di idee. Un’iniziativa che lascia intravvedere- continuano- un’idea di politica attiva e propositiva, che intende lanciare messaggi culturali “a misura di popolo” quali le potenzialità insite nell’aggregare persone, storie e linguaggi al servizio di luoghi all’apparenza vuoti ed abbandonati ma, in realtà, pieni di storie e culture che pressano per essere rimessi nel circuito dell’attuale parlato popolare.
Una programmazione che partirà domenica 2 giugno a partire dalle ore 21 con una rapppresentazione teatrale, presentata in anteprima per l’occasione dall’attore Paolo Cutuli sulla “Clitennestra” di Marguerite Yourcenar tratto da “Fuochi”, un viaggio tra parole e mimo messi in scena nello scenario inusuale della scalinata vicino Largo del Tocco, appena recuperata dall’azione dei volontari di Rinascita. Un inizio di programmazione che lascia intendere- concludono- il connubio tra percorsi artistici capaci di creare cultura popolare ed avvicinare i cittadini al decoro urbano ed alla bellezza della natura e le volontà di quanti non intendono piegarsi alla legge dell’abbandono e dell’incuria. Un progetto di laboratorio aperto alle curiosità ed alle idee senza alcun esito già predeterminato, un modo per materializzare quell’idea di comunità che serve a Cinquefrondi come in tanti altri centri per rilanciarne gli stimoli collettivi, unica arma contro l’abbandono e l’incuria cui le scarse sensibilità e volontà politiche stanno ricacciando i piccoli centri”.