Comincia oggi una nuova rubrica, “Un libro a settimana”, che vedrà alternarsi dei nuovi autori che ci racconteranno, di volta in volta, le proprie letture. L’iniziativa è aperta a tutti i lettori dell’edicola, che possono quindi sin da subito mandarci la recensione dei propri libri del cuore, prelevati dallo scaffale delle novità della libreria Mondadori o recuperati nella biblioteca personale sotto strati di polvere. Ogni recensione sarà un invito alla lettura e alla condivisione, che speriamo possa creare un piccolo club del libro e portare all’organizzazione di tavole rotonde e discussioni letterarie nel già folto programma di attività dell’Edicola di Pinuccio. Comincia l’avv. Anna Franza con la recensione di un libro di Simonetta Agnello Hornby. Buona lettura,
Salvatore Tigani
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Il veleno dell’oleandro, di Simonetta Agnello Hornby
di Anna Franza
La famosa autrice di La Mennulara nel 2013 pubblica con la casa editrice Feltrinelli Il veleno dell’oleandro, ambientato nella sua amata Sicilia.
Fedele alle opere antecedenti, filo conduttore del romanzo è sempre una famiglia siciliana, con un mistero da risolvere.
Donna Anna Carpinteri è tornata nella sua Pedrara dove sta morendo. Accorrono i figli, Mara e Giulia, in realtà figlie della sorella di cui ha preso il posto sposando il cognato Tommaso, e Luigi, unico figlio naturale.
Il mistero da risolvere è il tesoro di famiglia di cui Anna vaneggia, persa nei deliri della demenza, suscitando avidità e codardia tra i figli, giunti a vegliare la sua fine.
Ma esiste davvero il vaneggiato tesoro?
Chi avrà scelto come erede la dolce Anna?
La Villa di Pedrara, teatro della loro infanzia, si rivela per Mara, Giulia e Luigi, fonte di pericolo e minacce esplicite da parte di poteri occulti. Costruita a ridosso di una cava, che di notte sembrava scintillare di lucciole ed echi di struggenti melodie malesi, e ombreggiata da filari di oleandri la casa natia desta fantasmi e paure in ciascun erede Carpinteri, intaccandone la fragile personalità.
A sorvegliarne la gestione è Bede, persona di famiglia, protetto del padre Tommaso e fidato di Anna, che ne cerca disperatamente la presenza nei rari momenti di lucidità.
Bede, tuttavia, ambiguo factotum legato a filo doppio con la famiglia che lo ospitò dopo il fattaccio della sua giovinezza, si dibatte tra il desiderio di proteggere la famiglia Carpinteri e l’obbedienza a ordini superiori dettati dai Numeri, che si servono della Villa per i loro loschi traffici e gli impongono di liberarsi della scomoda presenza dei figli Carpinteri.
Il romanzo si snoda lungo il percorso dei ricordi e delle impressioni di Mara e Bede – voci narranti – nell’arco di una settimana del mese di maggio, dall’arrivo di Mara a Pedrara ai funerali di Anna e Bede.
Il finale è agrodolce, lasciando il lettore nell’aura nebulosa di misteri irrisolti.