CINQUEFRONDI – E’ stato un sogno per quarant’anni. E’ realtà da quasi dieci. Eppure per il Liceo Musicale di Cinquefrondi è corsa contro il tempo. Entro settembre infatti, Comune e Provincia dovranno individuare una sistemazione provvisoria per l’istituto in attesa della costruzione della sede definitiva, i cui lavori devono ancora iniziare. La ragione di tanta fretta sta, paradossalmente, nel successo della scuola, che anno dopo anno vede aumentare il numero degli studenti, tanto da non poter più restare nei locali che occupa dal 2002, l’ex mercato coperto di via Gramsci.
L’ultimo tentativo di Cinquefrondi di offrirsi come sede di un istituto di istruzione secondario risale agli anni Settanta. Riguardava l’allocazione dell’Istituto Magistrale, e fallì per molte ragioni, non ultima la mancata disponibilità di locali adeguati.
Eppure, nonostante l’ambizioso disegno di rivitalizzare il territorio grazie alla presenza quotidiana di centinaia di ragazzi e insegnanti a Cinquefrondi venga da lontano, nel corso di questi 40 anni poco si è fatto per “predisporsi” alla istituzione di una scuola superiore. Che, come si sa, ha bisogno di aule, laboratori, spazi didattici, trasporti pubblici locali, accessibilità… Cose che in 40 anni sono solo andate peggiorando o scomparendo. (Sia detto tra parentesi, ma non viene in mente la vertenza delle Calabro lucane, o quella delle autolinee Lirosi?)
E’ in questo scenario che si è aperta la discussione sulla nuova casa (provvisoria) del Musicale.
Un dato è riconosciuto da tutti: la sede attuale è inadeguata: le classi sono piccole e male isolate, i laboratori sono ospiti di un altro edificio, sulla via Buozzi. E dunque tutti concordano sulla necessità di trovare una soluzione tampone. L’ideale, naturalmente, sarebbe avere gia pronto a settembre l’edificio nuovo, se non fosse che i lavori non sono ancora partiti (una circostanza denunciata dai genitori degli studenti proprio sull’Edp) e le previsioni più ottimistiche parlano di almeno tre anni di cantiere. Dunque occorre decidere, e in fretta.
In gioco, oltre alla scuola, ci sono 120.000 euro messi a disposizione dalla Provincia per adeguare i locali che si individueranno alle necessità, e realizzare una struttura abitativa per offrire l’alloggio agli studenti fuori sede.
Il resto è nel dibattito di questi giorni. Il sindaco, sostenuto dal preside dell’Istituto prevede di spostare la scuola nei locali dell’attuale Municipio, i cui uffici presto verranno trasferiti nel nuovo palazzo costruito sull’area dell’ex carcere. Il gruppo di minoranza di Rinascita per Cinquefrondi ricorda che sul palazzo grava un vincolo delle Belle Arti ma critica soprattutto quella che ritiene una decisione unilaterale del sindaco sulla questione.
I nostri pochi ma fedeli lettori ricorderanno che più volte l’Edp si è occupata della sorte del palazzo municipale, della scuola di via Gramsci, e più in generale, delle risorse che Cinquefrondi possiede. Del municipio abbiamo fatto il centro di un appello già nel 2008; un appello firmato da qualche centinaio di lettori e che chiedeva la ricomposizione della splendida sala consiliare realizzata da artigiani locali, sfrattata e scomposta per fare posto a tre stanzette per gli uffici. Un appello tuttora valido, visto che le cose restano identiche ad allora. (Sia detto tra parentesi, ci auguriamo che le parti della sala di cui parliamo non abbiano gia fatto la stessa fine del monumento ai caduti di Piazza della Repubblica)
Per questo non è strano il fatto che seguiremo attivamente e con attenzione la discussione che è in corso a Cinquefrondi, sostenendo con trasparenza e chiarezza le nostre posizioni. Niente di più e niente di meno di cio’ che auspichiamo facciano gli altri attori di questa vicenda: dal sindaco, al preside, al consiglio comunale e ai partiti, e soprattutto ai cittadini che vorranno intervenire.
Come al solito anche in questa occasione le pagine dell’Edp saranno aperte agli interventi di chi voglia farlo, studenti e genitori per primi, evitando toni da tifoseria, contribuendo invece a creare un clima che permetta alla fine di prendere non la decisione del più forte, ma la decisione giusta. Noi per parte nostra, pubblicheremo una serie di materiali di informazione, dati e ricostruzioni cronologiche, con una frequente serie di post.
Ciccando qui si possono leggere tutti i post dell’Edp dedicati finora al Liceo musicale
5 commenti
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sandro
4 marzo 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
non condivido affatto la scelta unilaterale le decisioni per cose cosi importanti si prendono insieme maggioranza e minoranza cosi le responsabilità e di tutti ” SE NO VUOL DIRE CHE GATTA CI COVA”
antonio manfrida
5 marzo 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
sul problema emerge ancora una volta l’ incapacità di chi ha governato o governa cinquefrondi. nel nostro paese siamo abituati al ” tutto provvisorio e precario “, non c’ è programmazione o sguardo al futuro. Ad esempio, quando il sindaco dott. manferoce ha pensato uno sviluppo nuovo di cinquefrondi ( famoso piano regolatore con espansione verso gunnari e aracri ) assaldo alla diligenza, senza capire che la proposta poteva essere miglioarta o discussa, ma finalmente si aveva idea di sviluppo territoriale. lo stesso per il liceo musicale. Dal 2002 ad oggi nessuno ha pensato alle possibilità di crescita ( forse perchè merito dell’ amministrazione Galimi 2 fase 1 ? ). la soluzione del municipio è l’ ennesima precarietà, con spreco di denaro e distruzione di risorse.
antonio s.
5 marzo 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
“Tutto provvisorio e precario” dice manfrida e non posso che essere d’accordo. La politica tutta negli anni (e oggi continua questo trend) non ha avuto il coraggio di scelte forti e in controtendenza, si sono anteposte visioni conservatrici solo per salvaguardare bacini di voto essenziali per mantenere salda la poltrona. Andando all’analisi puntuale dell’edp (meno male che ci siete) credo che la fretta dell’operazione liceo/comune non farà altro che restituire un edificio storico completamente snaturato, perchè una struttura che ha una vocazione culturale (basta solo vedere l’architettura) non potrà mai essere adibita a struttura scolastica senza appunto stravolgerla. Le soluzioni ci sono, basta sedersi e ragionarci, per il bene della comunità e della storia del paese.
nasso antonio
5 marzo 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
la scelta di spostare il liceo musicale al comune anche se provvisoria non credo che sia la più idonea, si devono fare interventi sulla struttura per ospitare il liceo (che non so quantificare ) ma comunque inutile qualora la struttura deve essere adibita a scopi diversi.Comunque il problema esiste,vorrei suggerire l’idea nel ambito degli edifici scolastici,visto che tutti gli edifici sia Della Scala e Corrado Alvaro hanno aule non utilizzati ,perchè non si pensa di accorpare tutti l’alunni a Della Scala e il Corrado Alvaro a liceo musicale anche se provvisorio, ma almeno senza costi inutili
M.A.
5 marzo 2012 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Poichè è questo il paese delle opere incompiute… ovvero si erigono monumenti più duraturi del bronzo e più alti della regale mole delle piramidi , per dire, ma poi – guarda un po’! – non ci sono i soldi per finirle e rifinirle e renderle dunque ‘opere compiute’. Come dovrebbe essere in un centro civile. E poichè questo succede, si diceva, evitate, o voi che avete il cosiddetto potere municipale e non, di sprecare denaro per qualcosa ,appunto, che si vedrà brutto e monco all’interno e all’esterno, come facciate e varie pertinenze (piazzali, parcheggi e altro).
E’ come vedere le case edificande/edificate a più piani, ma con i ferri che sporgono stile Calcutta, perchè un domani lontanissimo – non tenendo conto del caso, della sorte e della volontà degli eredi – ci dovranno abitare non dico i figli ma addirittura nipoti e pronipoti…E il tutto con buona pace di chi è tenuto a ‘controllare, abbattere, vietare’.
Ma per favore…
Non peregrina dunque la proposta del sig. Nasso e così vada, senza spreco alcuno, che oggi nessuna municipalità può più permettersi.
E poi non ha qualcuno affermato che ‘la bellezza ci salverà’? Come potrà salvarci la bellezza di una buona scuola quale il liceo musicale,degno di un paese che ha una tradizione in tal campo, e che potrà tranquillamente trovare sede come sopra.